| Poche ore alla partenza. Parma la prossima destinazione tracciata sulla carta di viaggio della Roma. Una destinazione importante. Perché i sogni di chi non vuol smettere di sognare possono sopravvivere solo con un’altra notte da tre punti. I tifosi ci credono e stamattina hanno divorato in un'ora gli ultimi duemilaquattrocento tagliandi (arrivati ieri). Proprio mentre a Trigoria rimanevano fuori dall'allenamento Juan e Pizarro. Il brasiliano è stato lasciaton a riposo per un affaticamento ai flessori. Il Pek accusa il solito fastidio al ginocchio. Per entrambi palestra en fisioterapia. Domani, dovrebbero tornare a disposizione. Intanto, nel (quasi) segreto del 'Bernardini', Ranieri studia le mosse.
STAFFETTA ― Ranieri riparte dal dubbio di sempre: Totti o Toni? La seduta di allenamento di oggi, è stata scandita dall’altalena tra in due attaccanti. A turno, il tecnico li ha utilizzati per chiudere il tridente con Menez e Vucinic. Proprio il tridente, ad oggi, rappresenta l’unica certezza. Già, ma chi davanti? La novità allo studio, è una staffetta tra i due. Totti prima, Toni poi. O viceversa. In questo caso, resterebbe da scegliere a chi affidare il calcio d’inizio e a chi gli ultimi minuti del match del Tardini. I numeri, in questo caso, non aiutano Ranieri nella decisione. Perché sia per Totti che per Toni la partenza dai box non ha mai portato fortuna. Anzi.
BOX ― Totti e Toni. Due dei migliori bomber italiani in attività del campionato. Due che, negli ultimi dieci anni, hanno realizzato trecentodieci gol in due: centosessantaquattro Toni, centoquarantasei Totti. Due che, però, non hanno mai amato la panchina. Anche per questo, forse nelle (rare) circostanze in cui sono stati chiamati a dare il loro contributo a gara in corso non hanno convinto fino in fondo. Al capitano della Roma non è capitato spesso di iniziare la gara seduto ai margini. Solo trentasei volte in carriera è dovuto entrare in campo a gara già iniziata, di cui appena sei negli ultimi dieci anni. Due (con Juve e Inter) quest'anno. Su trentasei tentativi, soltanto tre volte è riuscito a mettere la propria firma sul match: due con il Bari (a gennaio ’95 e a marzo ’96). Poi, quattordici anni dopo l’ultima volta, lo scorso gennaio contro la Juventus, su calcio di rigore. Tre gol appena partendo da spettatore. Sui centottantanove realizzati in serie A, non una gran media.
ZERO ― Allergia da panchina. Come quella di Toni. Che, rispetto a Francesco, dal momento del suo arrivo a Roma è riuscito a fare anche peggio. Nelle quattro occasioni in cui ha vestito la casacca giallorossa a gara già iniziata, non è mai riuscito a lasciare il segno. È successo contro Cagliari (all’esordio), Milan, Atalanta e Sampdoria. In carriera, le cose non sono andate molto meglio. Ventisette volte, tra serie A, B e C, Luca ha iniziato guardando i compagni prima di mettere piede in campo. Soltanto quattro i gol. Due tra i cadetti, con le maglie di Empoli (’96) e Treviso (’99). Altrettanti con la Fiorentina, nel 2006 e nel 2007, contro Ascoli e Catania. Un’allergia che, come tutte le allergie, questa primavera, potrebbe acutizzare. A meno che Parma, il Tardini, non portino una cura.
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