Intervista a Benitez

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Kesa_Rsm
view post Posted on 12/7/2010, 12:22




Il nuovo tecnico nerazzurro: «La mentalità di questa società è forte. Per me è una grande sfida e una grande occasione. Il meercato? Quando ci sono i Mondiali è sempre un po' lento, ma non tocca a me decidere vendite e acquisti. Sono solo un allenatore, non un manager: ci penseranno il presidente e Branca. Balotelli? È un giocatore di livello: vedremo»

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MILANO, 12 luglio - Rafa Benitez si presenta. Il nuovo allenatore dell’Inter tiene la sua prima conferenza stampa. Ecco i passi principali del suo lungo incontro con i giornalisti.

«Siamo qua per vincere con una società vincente come l’Inter. La mentalità è forte, il discorso non è lo stesso dello scorso, ma vogliamo vincere insieme, dal primo giorno. Questo è un nuovo progetto, di un allenatore e di una società che vuole fare le cose dello scorso anno. Cambiare? Ognuno ha le sue idee, ma tante cose sono state fatte bene. Domani allenamento aperto, con 80% del lavoro con la palla, poi i test. I prossimi giorni vedremo a seconda del caldo quando allenarsi».
Come sarà l’Inter di Benitez?
«Vogliamo far bene. C’è una mentalità forte, nella squadra e nei tifosi. Una mentalità simile a quella del Liverpool dove abbiamo sempre lottato contro di tutti. La squadra in termine di sistema di gioco ha fatto 4-2-3-1, 4-3-3, 4-3-1-2: dipende dai giocatori. Se possiamo avere il possesso palla bene, se non possiamo averlo sceglieremo un’altra forma. L’importante è che tutti sappiamo quello che devono fare».
Il Mondiale ha messo in mostra la Spagna. Porterà in Italia qualcosa di quella Spagna?
«Sono stati tanti anni nel settore giovanile del Real. Quando ho iniziato la mia carriera di allenatore ho lavorato 7 anni con Del Bosque e ci conosciamo molto bene. La Spagna ha un ottimo possesso di palla e tanta qualità, ma copiare tutto non è possibile. Il calcio italiano è tatticamente buono: se possiamo fare un mix delle due cose è positivo».
Teme il confronto con la mentalità vincente portata da Mourinho?
«Ho parlato con 2-3 persone della società e tutti hanno la stessa mentalità forte di vincere. Il presidente è il primo, non vuole aspettare o pensare a quello che si è vinto. Lui vuole vincere di nuovo. Ho parlato con Zanetti, Eto’o, Cambiasso, Sneijder, Milito e tanti altri: questa è la mentalità giusta».
Possibili partenze: preoccupano?
«Abbiamo una lista di giocatori che arriveranno prima o dopo. Se arriva o va via qualcuno la responsabilità è dei dirigenti. Ci alleniamo con quelli che ci sono in campo, poi vediamo».
Balotelli è incedibile?
«Ho visto i giocatori e ho parlato con lui. Voglio conoscere tutti personalmente, lui è uno di livello. Lo voglio conoscere di persona. I giocatori di qualità sono importanti. Devo vederlo devo conoscere la sua mentalità e poi parlerò con la società».
Inter meno forte?
«Abbiamo più giocatori dello scorso anno perché sono tornati i giocatori in prestito e dovranno dimostrare il loro livello come quelli della Primavera. Il mercato dopo il Mondiale è lento, ma siamo fiducioso che possiamo fare le cose di cui abbiamo bisogno. Io sono qui e sono contento».
Ha chiesto qualche giocatore?
«In Inghilterra ero un manager, qui sono un allenatore. Il presidente e il dt devono fare il loro lavoro, io devo lavorare sul campo».
Sneijder da Pallone d’Oro?
«Difficile dire, sono spagnolo. Quando ho parlato con ui aveva fiducia di vincere il Mondiale. Ha fatto un grande Mondiale e abbiamo visto la sua qualità in campo, ma io ho tanti amici in Spagna... Meglio di dire niente».
Pensa di utilizzare Eto’o sulla fascia come lo scorso anno?
«Lo conosco da quando giocava nel settore giovanile del Real Madrid. Ha fatto un grande lavoro per la squadra e ci devo parlare bene, con tranquillità. Come esterno è stato importante e ho fiducia nella sua qualità».
Quando è necessario per costruire un gran settore giovanile?
«C’è bisogno di tempo. Quello dell’Inter è un settore giovanile forte e quando lavoravo al Liverpool c’erano giocatori del settore giovanile dell’Inter che ci piacevano. Dopo il Mondiale tutti hanno visto che quelli che hanno vinto sono da anni insieme. Ci vuole tempo».
Mascherano è l’uomo giusto per dare qualcosa in più a questa Inter?
«Tutti i giocatori di livello l’Inter li vede da tempo. Mascherano gioca con l’Argentina da tempo. La resposabilità è del presidente e del dt».
Tra i giocatori segnalati quando era al Liverpool c’era anche Balotelli?
«Balotelli è forte e vogliamo vederlo in allenamento per valutarlo».
La vittoria della Spagna?
«L’ho vista in hotel. Con quelli del mio staff. Ho esultato un po’, poi ho scritto per un giornale spagnolo».
Differenze tra un tecnico e un manager inglese?
«Un allenatore ha più responsabilità sul campo. Deve conoscere l’ambiente, conoscere tante cose».
Cambiasso e Mascherano possono giocare insieme?
«Parlo di Cambiasso che è un nostro giocatore. È intelligente e può giocare con chiunque come ha sempre fatto».
Punto più alto della sua carriera?
«Per me questa è una sfida. Arrivo in una squadra che ha vinto la Champions, il campionato e la Coppa Italia dopo aver allenato una grande squadra come il Liverpool. Arrivo nel miglior momento dell’Inter. È una sfida».
Mourinho?
«Non voglio fare confronti con lui. Manterremo le cose che ha fatto bene e se possiamo imparare, bene».
Di cosa ha bisogno quest’Inter per diventare più forte?
«Non tutti i giocatori sono qua. Dipende da chi viene ceduto. Se nessuno parte? Dovrò parlare con la società».
Quali giocatori della Spagna l’hanno più impressionata?
«Iniesta ha fatto un bel campionato, ma anche Xavi e Villa».
Più pericolosa la Roma, la Juve o il Milan?
«Il mercato è lento. Aspettiamo, ma sono tre squadre fortissime»
 
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