Kolarov spiega il suo addio alla Lazio

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Spreco
view post Posted on 26/7/2010, 21:26




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ROMA, 26 luglio - Kolarov è stato a lungo tra i prezzi pregiati del mercato. Finché il terzino della Lazio non è stato preso dall’unica squadra che può spendere e spandere sul mercato grazie ai soldi dello sceicco Al Mansour: il City di Roberto Mancini. Il giovane calciatore serbo spiega le ragioni che l’anno spinto a scegliere Manchester: «Avevo l’opportunità di andare in altre squadre - dichiara al sito ufficiale del club - non è importante qui fare i nomi. Ma quando ho parlato con Mancini la scelta è caduta sul Manchester City perché so che si tratta di una buona squadra. Forse anche una grande squadra. La Premier League è il miglior campionato del mondo e Mancini vuole vincere lo scudetto e poi anche la Champions League. Per un giocatore giovane come me, questa è una grande opportunità. È un sogno. Non so molto della storia del club. So solo che sono più di trent’anni che non vince un titolo. Vogliamo cambiare questa situazione e regalare qualche trofeo ai tifosi. Sono molto eccitato di essere in un grande club come il Manchester City. Anche il campo di gioco è fantastico, meglio di quello della Lazio. Non vedo l’ora di cominciare e di incontrare i miei nuovi compagni di squadra».

Kolarov spiega poi le sue caratteristiche ai tifosi dei Citizens, per i quali è ancora un oggetto misterioso: «Sono un difensore, un terzino sinistro, ma mi piace anche andare all’attacco - afferma -. Mi piace spingermi là davanti e amo segnare. Spero di continuare a farlo anche col City. Qualche volta con la Lazio ho giocato a centrocampo. Mi piace, ma la mia vera posizione è quella di terzino. È lì che do il meglio. Abbiamo Tevez, Adebayor e altri giocatori che possono andare a segno. Ma penso che sia un bel vantaggio per la squadra avere un difensore che può segnare tre, quattro, cinque gol a stagione». Quindi un giudizio su Mancini, allenatore che è passato per la Lazio prima che Kolarov arrivasse in Italia: «I risultati parlano per lui. Ha vinto tre scudetti in Italia con l’Inter. È un uomo determinato a essere un vincente. Ed è un vincente».
 
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